Costo marginale
In altre parole, possiamo definire il costo marginale come misura che esprime in maniera infinitesimale la variazione dei costi della quantità aggiuntiva di prodotto.
Questa definizione può essere compresa meglio analizzando la formula dei costi marginali e il suo grafico.
Costo marginale: definizione
Il costo marginale misura il costo sostenuto dall’impresa per produrre un’unità aggiuntiva di un bene o per erogare un’unità maggiore di servizio.
In un mercato di concorrenza perfetta, dove ogni produttore è in grado di influenzare i prezzi, il costo marginale è uguale proprio al prezzo (P = CM).
Nel caso in cui il prezzo non eguagli il costo marginale, ciò implica che l’impresa potrebbe continuare a produrre, ottenendo un profitto superiore.
L’impresa dovrebbe continuare a produrre fino a quando il prezzo non eguaglia il costo marginale.
Se il costo marginale è superiore al prezzo significa che l’impresa continua a produrre in perdita e gli conviene economicamente ridurre la produzione fino a quando il prezzo non sarà uguale al costo marginale.
Nel caso di monopolio (sul mercato vi è un unico produttore) si hanno volumi di produzione del prodotto basso e applicazione di un prezzo più alto.
Pertanto, l’extra profitto maturato dal produttore sarà più che compensato dalla perdita di benessere dei consumatori.
In un mercato monopolistico il produttore vende a prezzi più alti ed i consumatori sono costretti a pagare prezzi più alti.
Nel caso di monopolio naturale (diamanti) i costi si possono scindere in fissi e variabili. I costi fissi sono indipendenti dai volumi produttivi.
Nel caso in cui l’azienda sostenga costi fissi superiori rispetto ai costi totali non può più eguagliare il prezzo al costo marginale: in questa situazione l’impresa produrrebbe in perdita.
Costo marginale: formula
Il costo marginale è determinato dal rapporto tra la variazione del costo totale ( ΔC ) e la variazione infinitesimale della quantità di produzione ( ΔY ).
CM : ΔC / ΔY
Il costo marginale rappresenta la variazione del costo, a fronte di una variazione della produzione Y.
Il costo marginale potrebbe essere definito come 1 / PM, dove PM sta per produttività marginale. Quindi, il costo marginale è l’inverso della produttività marginale intesa come incremento di produzione (ΔQ) che risulta da aumenti al margine dall'impiego di un certo fattore produttivo (Δxᵢ).
L’economista Enrico Barone è considerato il padre della produttività marginale, che può essere considerata la generalizzazione marginalista della teoria classica della rendita differenziale, formulata da Thomas Malthus e Edward West.
La curva del costo marginale si mostra inizialmente decrescente, in presenza di costi fissi positivi, e successivamente crescente.
Dal grafico si comprende che il trend a forma di "U" della curva del costo marginale è determinato dall'andamento della produttività marginale dei fattori produttivi (materie prime e lavoro).
In altre parole, la produttività di un’impresa è prima crescente e, dopo avere raggiunto il massimo, inizia a decrescere.
La curva del costo marginale mostra un tratto decrescente: l'impiego di unità addizionali dei fattori produttivi consente di utilizzare meglio le immobilizzazioni. In questa fase il prodotto marginale dei fattori produttivi è crescente.
La curva del costo marginale mostra un tratto crescente: ogni ulteriore unità addizionale di impiego dei fattori produttivi peggiora l'efficienza del sistema produttivo.
Nota Bene: Nella curva del costo marginale sono, infatti, presi in considerazione soltanto i costi variabili poiché i costi fissi non variano al variare della quantità prodotta ( ΔY ).
I costi marginali CM si riferiscono esclusivamente alla quantità aggiuntiva della produzione ( ΔY ) e all'incremento dei costi variabili della produzione ( ΔC ) poiché i costi fissi non cambiano al variare della quantità di produzione.
Costo marginale: quale differenza con il costo medio?
Se il costo marginale è l'aumento dei costi a seguito di una variazione marginale della produzione di beni o di un'ulteriore unità di produzione, il costo medio è il costo totale diviso per il numero di merci prodotte.
Esiste una relazione positiva tra questi due tipi di costi, in quanto il costo marginale è inferiore al costo medio quando il costo medio diminuisce e il costo marginale è maggiore del costo medio quando incrementa il costo medio. Il costo marginale è uguale al costo medio quando il costo medio rimane costante.