Maxi sanzione per X per violazioni sul divieto di pubblicità di gioco d’azzardo

La recente sanzione comminata a X (già nota come Twitter) dall’AGCOM, l’autorità italiana per le comunicazioni, ha riportato l’attenzione sulle normative in materia di gioco online e sul loro impatto sui social network.

Maxi sanzione per X per violazioni sul divieto di pubblicità di gioco d’azzardo

La recente sanzione comminata a X (già nota come Twitter) dall’AGCOM, l’autorità italiana per le comunicazioni, ha riportato l’attenzione sulle normative in materia di gioco online e sul loro impatto sui social network.



In questo scenario, anche la questione dei migliori casino non aams continua a suscitare interesse da parte di alcuni operatori e osservatori, in un contesto normativo che in Italia è sempre più severo. La multa da 1,35 milioni di euro rappresenta uno dei più rilevanti provvedimenti contro una piattaforma social, accusata di non aver rispettato i divieti di pubblicità sul gioco d’azzardo.

Di seguito, alcuni aspetti chiave emersi dall’indagine svolta da AGCOM, che ha evidenziato come X abbia permesso a diversi account verificati di promuovere attività di gioco in violazione delle regole italiane.

Le contestazioni di AGCOM

La delibera dell’autorità ha messo in luce nove violazioni distinte, legate ad account con il cosiddetto “blue check” che, secondo AGCOM, promuovevano giochi a premi e scommesse in contrasto con la legislazione italiana. Sette di questi profili sarebbero stati successivamente bloccati da X, ma ne sarebbero rimasti attivi altri due, con ulteriori contenuti non conformi. AGCOM ha dunque ordinato alla piattaforma di intervenire per fermare completamente l’attività pubblicitaria in questione.

Nel complesso, la sanzione di 1,35 milioni di euro riflette il peso attribuito all’obbligo di rispettare le norme sul divieto di pubblicità del gioco. La cifra risulta particolarmente significativa, poiché dimostra la volontà delle autorità italiane di far rispettare in modo rigoroso la normativa vigente, specialmente se si considera la portata delle piattaforme social.

Le nuove norme sul gioco d’azzardo

A giugno, il governo italiano ha firmato nuove disposizioni volte a rafforzare la protezione dei minori online, integrando le restrizioni già esistenti sulle promozioni di attività di scommessa. Queste normative si basano sul cosiddetto “Decreto Dignità” del 2018, che aveva introdotto il divieto di tutte le forme di pubblicità sul gioco d’azzardo.

Nel gennaio di quest’anno, le nuove regole sono entrate ufficialmente in vigore. Tra i principali obblighi per gli operatori e le piattaforme, figura la necessità di contrassegnare chiaramente ogni annuncio legato al gioco come tale, così da non confondere gli utenti e rispettare il dettato normativo italiano. Le sanzioni possono arrivare fino a 600.000 euro per ogni singola violazione, un importo che testimonia la determinazione delle istituzioni a limitare ogni possibile violazione della legge.

Precedenti sanzioni ai social media

Il provvedimento contro X non è un caso isolato. In passato, AGCOM aveva già multato altre piattaforme per violazioni simili. A dicembre 2023, Google-owned YouTube subì sanzioni complessive di 2,25 milioni di euro per la presenza di numerosi video, oltre 20.000, promuoventi slot, scommesse e altri servizi d’azzardo. Nello stesso periodo, il servizio di streaming Twitch incassò una multa da 900.000 euro.

Ancor più salato fu il conto presentato a Meta, con una sanzione di 5,85 milioni di euro per la presenza di contenuti promozionali legati al gioco su Facebook e Instagram. AGCOM sottolineò come il gigante di Menlo Park fosse in una posizione “idonea a conoscere l’illegittimità di quei contenuti”. Questo tipo di constatazione si ricollega al principio per cui le piattaforme sono ritenute corresponsabili del materiale pubblicato, soprattutto quando ospitano account e inserzioni palesemente in contrasto con il divieto di pubblicità del gioco.


Manuel Marchetti, autore
Manuel Marchetti

Co-fondatore di denaro.it e appassionato di musica, libri e anime. Vede il progetto come una possibilità di cimentarsi in qualcosa di diverso da quello fatto fino ad oggi per capire meglio il mondo e la società contemporanea.


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