La riforma pensioni quota 100 potrebbe essere l'ennesimo flop del governo governo giallo-verde. Le previsioni iniziali prevedevano quasi un milione di uscite per il triennio 2019-2021, ma ad oggi solo 267.000 persone hanno deciso di andare in pensione con Quota 100.
Visti i risultati ottenuti fino ad oggi, e i problemi del mondo del lavoro legati alla crisi economica del coronavirus, risulterà molto difficile riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Riforma pensioni quota 100: i numeri nel 2019-2020
La riforma pensione quota 100 si prefiggeva di far uscire dal mondo del lavoro quasi un milione di persone nel triennio 2019-2021, ma le aspettative, per il momento, sono state ampiamente deluse.
Nel duennio 2019-2020 solo 267.000 persone hanno scelto di utilizzare Quota 100. Il trend è inoltre in calo, dato che nel 2020 questa opzione è stata scelta solamente da 117.000 persone, rispetto alle 150.000 coinvolte nel 2019.
Per la fine del 2021 si potrebbero forse riuscire a coinvolgere 350.000 persone, arrivando quindi a poco più di un terzo delle stime iniziali.
La riforma del sistema previdenziale, fortemente appoggiata da Salvini quando ricopriva la carica di Ministro dell'interno e Vicepresidente del Consiglio dei ministri nel governo giallo-verde non sembra essere riuscita a guadagnare la fiducia degli italiani.
Riforma pensioni quota 100: il futuro con il governo Draghi
Una proroga della riforma pensioni quota 100 è un'eventualità poco probabile, dato che, spostando di qualche anno la sua scadenza, non si andrebbero di certo a risolvere i problemi dell'attuale Sistema pensionistico italiano.
Secondo più parti, compresa CGIL, serve una riforma "seria e duratura" che permetta a tutti i lavoratori di scegliere quando andare in pensione, tenendo conto anche di chi svolge lavori manuali, lavori gravosi o lavori di cura.
Il governo Draghi ha a disposizione circa 7 miliardi di euro, risorse avanzate proprio a causa della scarsa adesione alla Quota 100 da parte degli italiani, che potrebbero essere utilizzati per delle misure transitorie, o per far decollare una nuova riforma delle pensioni a partire dal 2022.
Impresa non semplice per l'esecutivo di Draghi, dato che l'Unione Europea potrebbe mettere un veto su un eventuale cambiamento della legge Fornero se l'Italia vuole utilizzare le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund.
Manuel Marchetti
Co-fondatore di denaro.it e appassionato di musica, libri e anime. Vede il progetto come una possibilità di cimentarsi in qualcosa di diverso da quello fatto fino ad oggi per capire meglio il mondo e la società contemporanea.